La riforma dello sport è chiamata al vaglio del Senato e sulla proposta del leghista Giorgetti è guerra aperta. La maggioranza vuole l’ok dell’aula del Senato al ddl delega al governo in materia di ordinamento sportivo, già approvato alla Camera, entro il 7 agosto, prima della pausa estiva, molto probabilmente ricorrendo al voto di fiducia. È quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.
Alla ripresa della seduta l’opposizione ha protestato duramente sul fittissimo calendario deciso oggi a maggioranza e il Pa con Andrea Marcucci ha chiesto di togliere dal calendario la delega allo sport. Alla richiesta si sono associati Loredana De Petris (Misto), Anna Maria Bernini (Fi) e Luca Ciriani (Fdi). “La delega allo sport arriverà in aula probabilmente senza relatore”, ha spiegato Ciriani al termine della capigruppo. “Perché tutta questa fretta? Ce lo chiediamo perché questa fretta. Gli emendamenti son tanti ma il governo vuole chiudere, arrivare in aula senza relatore, abbiamo chiesto perché ma nessuna risposta di carattere tecnico è arrivata. È una questione politica. Probabilmente Giorgetti vuol chiudere prima dell’estate”.
Intanto alcune federazioni sportive hanno scritto una lettera aperta al presidente del Coni, Giovanni Malagò, affinchè il numero uno dello sport italiano non si metta di traverso rispetto alla riforma.
“Apprendiamo che il presidente del Coni Giovanni Malagò nel corso dell’audizione presso la settima commissione del Senato ha dichiarato che la legge delega riguardante lo sport crea serissimi problemi con il Comitato olimpico internazionale ed è in contrapposizione con i principi fondamentali della Carta Olimpica. Le sotto indicate Federazioni ritengono che tale atteggiamento crea uno stato di disagio e turbamento non condivisibile”.
E’ quanto si legge in una nota firmata da Gianni Petrucci Federazione Basket, Paolo Barelli Federazione Nuoto, Angelo Binaghi Federazione Tennis, Bruno Cattaneo Federazione Pallavolo, Gabriele Gravina Federazione. “Si ritiene invece che gli eventuali possibili miglioramenti della legge delega, peraltro già approvata da uno dei due rami del Parlamento, debba eventualmente avvenire attraverso una interlocuzione collaborativa e non con atteggiamenti di contrapposizione” scrivono le federazioni, che invitano “il Presidente del Coni a sottoscrivere con immediatezza il contratto di servizio con la società Sport e Salute consentendo in tal modo a dare attuazione ad una legge dello stato già approvata garantendo così le attività alle federazioni, discipline associate e Enti di promozione sportiva tenendo anche conto del particolare momento che vede lo sport italiano impegnato nelle attività di qualificazioni alle prossime Olimpiadi”.
Silenzio, invece, dalla FCI del presidente Renato Di Rocco in attesa che sulla questioni si diradi la nebbia creata dalla bagarre parlamentare.
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