Eppur si muove. Riparte il mondo del ciclismo professionistico con corse e iniziative. Da Israele alla Sicilia le corse ora non mancano.Quello che manca sono le squadre professionistiche. Ai tempi di Cassani, quando era professionista, quando c’erano all’incirca una ventina di team alle quattro, risicate dei giorni nostri.
Quattro Professional per un mondo che è a metà del guado, a causa della proposta dell’Uci di andare ad eliminazione delle Professional, aumentare le Continental e le World Tour. Forse l’Uci fa i conti senza l’oste, ovvero i soldi che servono per mettere in piedi una World Tour.
Anche se, a onor del vero, con tre mesi di stipendio di Cristiano Ronaldo si comporrebbero agevolmente almeno tre squadre di massima serie del nostro ciclismo internazionale. Mancano squadre certamente ma per fortuna cominciano a non mancare corse.
Sicilia ad esempio. A distanza di 25 anni dall’ultima edizione della Settimana ciclistica internazionale c’è già la data e l’ufficialità. Da mercoledì 3 a sabato 6 aprile si corre il Giro di Sicilia. Catania, l’Etna, Palermo alcune delle località che verranno toccate. Un Giro di Sicilia in una terra che da sempre ha amato il ciclismo finalmente c’è. E addirittura si parla della partenza dalla Sicilia del Giro d’Italia per il 2021 mentre per il 2020 si parte dall’Ungheria.
La conferma ci era arrivata da Mauro Vegni nelle scorse settimane mentre noi ipotizzavamo una partenza o una cronometro individuale al velodromo di Treviso. Se parte la Sicilia, che è stata la base del Giro d’Italia dopo l’esperienza di Israele, partirà anche un giro a tappe in Israele. A Tel Aviv hanno costruito un supervelodromo in un anno. E ormai siamo alle fasi finali, il tempo di qualche dettaglio e ci sarà l’inaugurazione. Sembrava potesse partire già quest’anno il Giro di Israele, un paese che ha vissuto uno sviluppo incredibile del ciclismo. Il tempo di organizzare ma di sicuro nel 2020 anche questa corsa a tappe ci sarà, magari in attesa del mondiale di ciclismo in Rwanda.
Cinque potrebbero essere le frazioni, visto che l’esperienza del Giro d’Italia ha molto ben impressionato il Ministro del Turismo israeliano e potrebbero essere coinvolte alcune aree del Paese ritenute strategiche dal punto di vista turistico. L’organizzazione, come quella di Sicilia, dovrebbe essere affidata a RCS. E si potrebbe correre nella prima parte di stagione, visto il clima mite di cui gode la zona. Insomma un ciclismo sempre più globalizzato e che si sposta al Sud del mondo. A mancare però, soprattutto in Italia, sono le squadre di livello internazionale. Ci saranno soluzioni a questo?
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