Stefano Oldani è un altro giovane corridore di talento che ha scelto di continuare il suo percorso di crescita come atleta all’estero, nel team spagnolo Kometa, squadra con licenza continental che fa capo alla Fondazione Alberto Contador.
Classe 1998, milanese, ottiene ottimi risultati già nel primo anno tra la categoria under 23. Fa il suo esordio in questa stagione con la nuova maglia della Kometa Cycling Team nella Volta Comunitat Valenciana e successivamente al Tour of Antalya.
Rispecchiano le tue aspettative finora il tuo trasferimento al Cycling Team Kometa?
“Si, totalmente, sono molto felice di far parte di questo team”!
Che tipo di preparazione hai svolto questo inverno?
“Questo inverno a differenza delle due stagioni passate sono stato seguito da Mapei sport e il preparatore della squadra è Matteo Azzolini con il quale mi trovo davvero bene. Sono riuscito grazie al team ad allenarmi per un buon periodo al caldo potendo così lavorare meglio e ottimizzare il mio lavoro”.
Su che tipo di salite ti esprimi al meglio?
“Qualche anno fa riuscivo ad esprimermi al meglio su salite corte ed esplosive ma ultimamente mi sto riscoprendo molto anche su salite lunghe”.
Stai cercando anche di migliorarti a cronometro per essere ancora più competitivo?
“A cronometro mi sono sempre trovato bene infatti sono stato campione italiano due volte nella crono squadre e una volta a cronometro individuale.
Certo in ottica professionismo è molto importante la crono, quindi bisogna sempre lavorarci per cercare sempre di migliorarsi”.
La gran parte degli under 23 di adesso ha cercato o cerca una squadra continental per fare esperienza anche nel mondo professionistico, che cosa di nuovo hai imparato o ti aspetti di imparare dalla Kometa e dalle competizioni che andrai a fare tra i professionisti?
“Penso che il mio passaggio in kometa mi possa essere molto utile per imparare il “mestiere vero” e abituarmi ai ritmi più alti”.
Secondo te, quanto incide nel passaggio al professionismo l’essere inserito in un team continental?
“A mio modesto parere le squadre continental sono molto utili per potersi avvicinare in modo più graduale al mondo del professionismo di “serie A”. Però ritengo anche che sia necessario essere pronti a livello fisico per poter sostenere un calendario anche con i professionisti; nel mio caso ho avuto un avvicinamento graduale al mondo del professionismo avendo fatto già due anni da under 23 e ora essendo in una team continental posso disputare sia gare professionistiche di “top class” sia gare under 23 di alto livello”.
Potrebbe rivelarsi il percorso continental un percorso prematuro?
“Si, potrebbe esserlo per ragazzi giovani che decidono di affrontare subito il salto da primo anno non essendo magari ancora abbastanza maturi fisicamente, ma naturalmente non c’è una regola uguale per tutti, c’è chi da primo anno è già abbastanza maturo per affrontare un salto del genere e chi no”.
Ci sono dilettanti che possono partecipare ad alcune gare con i professionisti, ma ci sono anche professionisti che possono partecipare ad alcune gare con gli under 23, come ad esempio al Giro d’Italia dilettanti la cui ultima edizione è stata vinta da Alexandr Vlasov, professionista con la Gazprom, sei d’accordo in questo?
“Questa non è una domanda semplice a cui rispondere. E’ naturale però che i corridori che disputano sempre gare “top class” si trovino avvantaggiati a correre con under 23 che disputano un calendario normale, avendo però ancora 23 anni o meno possono farlo”.
Quale sarà il tuo calendario, in quale gare ti vedremo in Italia e quali obiettivi ti poni per questa stagione?
“Ancora di preciso tutte le gare della stagione non le so, però adesso sarò per circa 15 giorni in Croazia per disputare due gare di un giorno e una a tappe, dopodiché farò la Coppi e Bartali con la squadra Nazionale e poi disputerò il GP Indurain e il GP Amorebieta.
Per quanto riguarda le gare italiane sarò presente al Campionato italiano e con certezza a fine stagione alla Coppa Agostoni e Coppa Bernocchi”.