Il bresciano Sonny Colbrelli ha ottenuto in questo 2018 il traguardo più bello nella sua vita privata, diventando per la prima volta papà di Vittoria lo scorso 24 ottobre. Colbrelli, professionista dal 2012, attualmente facente parte del team world tour Bahrain Merida, ci racconta alcune delle emozioni vissute sulla bicicletta nel corso della stagione agonistica da poco conclusa, ma che è già pronta per ricominciare, e nella sua vita privata.
Il 24 ottobre scorso sei diventato papà per la prima volta di Vittoria, il traguardo più bello…
“Si, il 24 ottobre ho ottenuto la mia vittoria più bella con la nascita di Vittoria, una grande emozione per me davvero bella e indescrivibile…”
Il tuo bilancio della stagione appena conclusa con quattro vittorie (4^ tappa Dubai Tour; 3^ tappa Tour de Suisse; Coppa Bernocchi; Gran Piemonte), diversi podi e piazzamenti, è stata una stagione in linea con le aspettative?
“Mi sarei aspettato qualcosa in più dalle classiche di primavera, però dopo Strade Bianche mi sono ammalato con una forte bronchite e me la sono trascinata per un po’ di tempo, così incidendo molto il mio precario stato di salute sulle classiche. Per il resto ho fatto dei piazzamenti in corse prestigiose come il Tour dietro a un super Sagan.”
Dici che il ciclismo ti piace perchè è imprevedibile, quante volte sei stato sorpreso, in positivo o in negativo, dalla strada?
“Il ciclismo è bello perché non sai mai come andrà a finire fino alla linea del traguardo e ciò è il bello di questo sport; io sono sempre sorpreso quando in salita all’ ultimo chilometro c’è via un corridore con 30″ di vantaggio e all’arrivo quando guardi la classifica non c’è neanche nei primi 10.”
Alla Milano-Sanremo di quest’anno hai fatto parte del straordinario capolavoro del tuo compagno di squadra Vincenzo Nibali, riviviamo un po’ quel momento degli ultimi chilometri e del tuo lavoro dietro al gruppo dei migliori nel chiudere i tentativi per andare a riprendere Nibali…
“E chi si scorda quel giorno… una grande emozione esserci in quella prestigiosa vittoria… noi dietro guardavamo tutti i movimenti dei big e cercavamo di chiudere i buchi per avvantaggiare ancor di più Nibali ,è stata una giornata da incorniciare!”
Che rapporto hai con Nibali?
“Con Nibali ho un bel rapporto anche fuori dalle competizioni. Lo stimo come persona perché è umile e scherzoso con tutti, ed è molto di più che un campione.”
Credi di poter ambire ad una vittoria a una grande Classica del Nord?
“Il mio grande obbiettivo è proprio quello di centrare una grande classica, ho visto che non è impossibile e sognare non costa nulla”.
E gli obbiettivi per la prossima stagione?
“La prossima stagione spero di fare il salto definitivo che mi porti con i grandi del ciclismo.”
Venendo all’aspetto sicurezza, cosa pensi della norma salva-ciclisti, che ancora non è legge?
“Sicuramente è una grande iniziativa che deve andare in porto perché la sicurezza è la prima cosa importante di un ciclista, e ad oggi non siamo per niente tutelati noi ciclisti.”
Continuando sulla tematica sicurezza, tu hai corso due Tour de France, che idea ti sei fatto della questione sicurezza della Grande Boucle?
“Il Tour quest’anno è stato caotico per tante cose, sia per la nostra sicurezza che per le migliaia di persone presenti in ogni tappa a bordo strada. La sicurezza a bordo strada è però la stessa sia al Tour che al Giro che alla Vuelta, le persone sono sempre ammassate ai margini della strada e su questa problematica bisogna dare un forte segnale.”
A proposito di nazionale, cosa pensi del gruppo? Pensi si stia lavorando nella giusta direzione?
“Per me la nazionale è sulla giusta strada. Il c.t Davide Cassani sta facendo un bel lavoro, sta amalgamando un bel gruppo.”
Da italiano, quali sono i tuoi portafortuna?
“Prima di una gara metto sempre dei santini di Padre Pio e la foto di mio nonno nel taschino della radio, e una madonnina davanti al petto con una spilla.”
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