Guardate questa foto. Potrebbe essere l’ultima volta che vedrete questi colori. Il 2019 sarà un anno più povero per il ciclismo veneto e per quello italiano in genere, specie per la categoria juniores.
Due compagini storiche come quelle della Pressix P3 Mito Sport e della Thermoking Cailotto Service 2000, infatti, hanno deciso di chiudere i battenti. Motivazioni diverse quelle che hanno spinto all’abbandono dell’attività agonistica ma che hanno portato al medesimo epilogo.
Il ciclismo che non dà più le emozioni e le motivazioni di qualche anno fa hanno portato la famiglia Endrizzi a gettare la spugna con il ds Mauro Busato che si trasferirà con i propri ragazzi, tra cui il vincitore della Coppa d’Oro 2017, Marco Codemo, in Friuli Venezia Giulia al Team Danieli. Carlo e Marco Endrizzi, due dei tanti volontari che popolano il mondo del ciclismo giovanile, per il 2019 passeranno la mano. Un addio triste ricco di delusione per gli appassionati e per chi era abituato a veder sfrecciare in corsa le maglie giallo-fluo: troppa burocrazia, troppi costi, troppi problemi e una FCI troppo lontana dalle esigenze della base.
Questa la constatazione che il movimento italiano si trova troppo spesso a dover fare. E se anche uno come Remo Cordioli, referente per la categoria juniores all’interno della commissione strada della FCI, decide di lasciare la categoria qualcosa che non va ci deve pur essere. Il manager veronese approderà nel mondo degli under 23 con la formazione presieduta da Giampietro Forcolin portando con sè un manipolo di giovani atleti, ma intanto gli juniores perderanno un altro dei propri principali attori.
Un puzzle nel quale mancano sempre più tasselli, quello del ciclismo italiano, nella totale indifferenza dei dirigenti federali e delle istituzioni. Società giovanili bersagliate da problemi assicurativi, fiscali e federali che vengono lasciate spesso sole e indifese, in balia di questioni e incombenze troppo rilevanti per essere gestite da chi per passione e con puro spirito volontaristico sceglie di portare avanti l’attività sportiva.
Personaggi dal carattere tosto, a volte perfino burbero, ma che hanno saputo scrivere pagine importanti e crescere intere generazioni di atleti. Il ciclismo nel 2019, senza le loro squadre, sarà decisamente più povero.
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