Tutti uniti, insieme, appassionatamente. Per la prima volta vanno oltre il gruppo Wathsapp e si espongono mostrando i pugni e i denti e difendendo il ciclismo dilettantistico. Quella categoria Under 23 ed Elite che per molti è un vero e proprio lavoro. Quella categoria fragile, a volte debole e che in alcuni casi costituisce una anomalia nel mondo del ciclismo globale.
Sette direttori sportivi: Daniele Calosso, Rossella Dileo, Cesare Turchetti, Simone Bertoletti, Roberto Miodini, Roberto Bressan e Salvatore Commesso hanno detto no alla corsa di domenica in pista a Montichiari. Si sono opposti a far correre i propri atleti alla kermesse insieme ai cicloamatori Master5.
“Quando abbiamo visto che sul fattore K, sulla nostra corsa, Under 23 ed Elite potevano correre anche i cicloamatori, c’è stato un breve giro di telefonate tra noi diesse che solitamente frequentiamo la pista bresciana. Abbiamo fatto una serie di considerazioni e abbiamo deciso di opporci alla partecipazione dei cicloamatori nelle gare con noi. E abbiamo incassato anche la solidarietà degli altri diesse appartenenti al gruppo dei direttori sportivi del mondo dei dilettanti” hanno riferito i sette diesse.
Ma perché avete deciso di boicottare la gara?
“Finalmente quest’anno siamo uniti, dialoghiamo per il bene comune dei ragazzi, del nostro futuro anche come direttori sportivi, della tutela del nostro movimento. Si inizia così, con la commistione dei dilettanti con i cicloamatori e poi? Si rischia di arrivare dove? Avremo anche nelle gare su strada i cicloamatori con noi? Nessuna rivalsa nei confronti dei cicloamatori. Loro possono correre, fare tutto ciò che vogliono. Ma non possiamo mettere a rischio la sicurezza in tutti i sensi dei nostri atleti. I master iscritti non sono più giovanissimi, hanno al massimo 54 anni. Noi invece dobbiamo tutelare il nostro movimento di giovani. Altrimenti di cosa abbiano parlato a fare sino ad ora?”.
Incassata appunto la solidarietà di tutto il gruppo dei direttori sportivi dei dilettanti, i tecnici dei dilettanti vanno avanti sereni. Dall’altra parte il direttore di riunione della gara di domenica, Fabio Perego, interpellato da ciclismoweb, si è limitato a ribadire la sua disponibilità al dialogo con i tecnici per chiarire le loro perplessità. “Ho applicato quanto scritto nel regolamento – spiega Perego – ed approvato dal programma gare dalla struttura tecnica. Personalmente questa corsa sarebbe stata l’occasione per equiparare la nostra attività su pista a quella degli altri paesi europei. Di fatto la gara si svolge secondo i dettami federali. Sarà poi cura della Federciclo stessa fornire indicazioni su chi potrà partecipare o meno alla gara”.
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