Nello sport il testimone indica il “bastone” che viene passato tra gli atleti della stessa squadra a testimonianza del contatto tra i due, usata principalmente nelle discipline di atletica delle staffette (ad esempio nella staffetta 4×100 metri e nella staffetta 4×400 metri).
FANGO E PARQUET – Non è l’atletica ma il ciclismo. E oggi il ciclismo ha avuto la sua staffetta. Dall’aperto all’indoor, in attesa della stagione su strada anche in Italia. Anche se tra i professionisti c’è già stato il debutto in Australia con il Tour Down Under. Dal fango al parquet oggi si è conclusa la stagione di ciclocross con l’Internazionale di Vittorio Veneto ed è iniziata ufficialmente quella su pista a Montichiari in attesa dell’esordio tra un mese su strada prima con gli under23 e gli elite e insieme i professionisti nelle gare in Italia e poi via via juniores, allievi, esordienti e giovanissimi, una stagione che avrà un po’ un volto diverso rispetto alle annate precedenti.
L’Uci ha imposto un numero limitato di corridori al via delle corse. 176. E quindi nelle gare internazionali e nazionali il volto delle corse per dilettanti e juniores ovviamente cambierà. Resta da sciogliere il nodo delle gare regionali, una anomalia nel calendario agonistico, anomalia tutta italiana, che un progetto della struttura tecnica nazionale avrebbe voluto cambiare per rilanciare il ciclismo su strada a livello tricolore.
CROSS AL CAPOLINEA – Comunque staffetta sia. Il ciclocross va in archivio, da domenica prossima, ufficialmente, con il campionato mondiale che si correrà a Valkenburg, in Olanda, tanto per cambiare. Se non è Olanda è Belgio e se non è Belgio è Olanda. Una stagione abbastanza esaltante quella appena conclusa, del fuoristrada. Stagione che ha visto aumentare nei numeri i partecipanti alle gare. Con il ritorno del Giro d’Italia del ciclocross e di altri nuovi circuiti in centro Italia, è cresciuto anche il numero dei partecipanti alle gare, una crescita importante che aiuta la tanto agognata multisciplina, croce e delizia della Federazione Ciclistica. Ciclistica. Per contro, in attesa delle nuove leve che ora si contendono i titoli e le maglie dei vari circuiti del fango tra le categorie esordienti, allievi e juniores, bisogna sottolineare quanto ci sia ancora da lavorare nella categoria under23. Un dato emerso di prepotenza al tricolore del ciclocross a Roma. Un livellamento delle forze e della qualità che con fatica compete a livello internazionale.
Negli open i soliti Bertolini e Fontana non riescono a contenere lo strapotere nordico di belgi e olandesi. Dati oggettivi che costringeranno Fausto Scotti, il cittì della nazionale di ciclocross a riprendere nuovamente in mano il movimento del cross per cercare nuovi campioni e avere maggiori certezze in campo internazionale.
STAFFETTA DORATA – Di staffetta parlavamo. Meglio sembra andare nella pista. Il quadro è forse meglio delineato. Ovviamente tanto di cappello a Edoardo Salvoldi, tecnico strada e pista delle donne, il commissario tecnico più medagliato al mondo. Ma anche i corridori al seguito di Marco Villa non stanno male. E lo hanno raccontato le prove olimpiche in Brasile e le ultime prove di Coppa del Mondo, i record, il quartetto. Insomma la pista sta “decollando” nuovamente. E buoni i segnali arrivati oggi da Montichiari per la prima riunione sul parquet, a livello nazionale. Gente del fango che oggi è andata in pista, gente della pista che in qualche occasione si è cimentata nel fango.
Ma ora la parola passa alla strada. In quello che è il segmento del ciclismo più seguito al mondo. Dove la strada raccoglie milioni di persone lungo le tappe del Tour de France o del Giro d’Italia o della Vuelta. In un segmento dove il ciclismo femminile sta trovando sempre più spazio.
La strada cambia e il ciclismo su strada, quello tricolore, si dovrà adeguare. Volente o nolente, con lo sguardo in un orizzonte sempre più allargato.
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