Ordine d’arrivo:
1° Neilson Powless (Stati Uniti) 2h25’00”
2° Lucas Hamilton (Australia) a 9″
3° David Gaudu (Francia) a 16″
4° Adrien Costa (Stati Uniti) a 19″
5° Edward Ravasi (Italia)
6° Michael Storer (Australia) a 24″
7° Egan Bernal (Colombia) a 48″
8° Léo Vincent (Francia) a 1’19”
9° Alex Aranburu (Spagna) a 1’22”
10° Tao Geoghegan Hart (Gran Bretagna)
28° Matteo Fabbro (Italia) a 7’04”
45° Giovanni Carboni (Italia) a 12’15”
47° Vincenzo Albanese (Italia) a 13’39”
95° Filippo Ganna (Italia) a 25’56”
96° Simone Consonni (Italia) s.t.
Classifica generale finale:
1° David Gaudu (Francia)
2° Edward Ravasi (Italia) a 24″
3° Adrien Costa (Stati Uniti) a 1’23”
4° Egan Bernal (Colombia) a 2’46”
5° Jai Hindley (Australia) a 3’09”
6° Tao Geoghegan Hart (Gran Bretagna) a 4’16”
7° Michael Storer (Australia) a 4’50”
8° Michal Schlegel (Rep. Ceca) a 5’15”
9° Harm Vanhoucke (Belgio) a 6’39”
10° Cristian Rodriguez (Spagna) a 8’34”
13° Matteo Fabbro (Italia) a 10’51”
61° Giovanni Carboni (Italia) a 1h09’31”
72° Vincenzo Albanese (Italia) a 1h16’25”
86° Filippo Ganna (Italia) a 1h26’25”
105° Simone Consonni (Italia) a 1h54’56”
Era dal 2012 e dal terzo posto di Mattia Cattaneo che l’Italia non saliva sul podio del Tour de l’Avenir. A riportare l’Azzurro a medaglia nella più importante gara a tappe riservata alla categoria Under23 ci ha pensato Edward Ravasi, alfiere del Team Colpack e stagista con la Lampre – come lo era Cattaneo a quel tempo – con tre successi all’attivo in questa stagione che, in terra di Francia, si è messo al collo l’argento al termine di un’ultima giornata vissuta coraggiosamente, in cui ha attaccato ripetutamente. L’oro invece, è rimasto in casa e ha premiato le splendide performances dell’FDJ – stageur con un contratto biennale già in tasca – David Gaudu, che ha riconsegnato al proprio Paese il trionfo dopo Warren Barguil, a segno sempre in quel “fatal” 2012. Bronzo agli Stati Uniti e ad Adrien Costa, primo nella cronometro individuale; quarta posizione, invece, per la Colombia e per Egan Bernal (Androni Sidermec).
Vincenzo Albanese (Hopplà Petroli Firenze), dominatore del tracciato d’apertura, ha ipotecato la Maglia Verde della classifica a punti che, nel 2014, era stata conquistata da Davide Martinelli.
L’ottava e ultima frazione dell’appuntamento conclusivo di Coppa delle Nazioni – anche se la challenge UCI si chiuderà ufficialmente con i Campionati Europei di settembre – della lunghezza di 72 km con arrivo alla Croix de Fer e la scalata intermedia a La Tussuire, ha sorriso allo statunitense Neilson Powless. L’alfiere a stelle strisce, che faceva parte di un tentativo forte altresì dei colombiani Egan Bernal e Daniel Martinez, ha aperto il gas sulle rampe della salita finale con novemila metri ancora da pedalare, lasciando i compagni d’avventura e andando a espugnare in solitaria la linea bianca di congedo al termine di una lunghissima fuga.
L’ascesa della Croix de Fer si è rivelata terreno di battaglia per gli uomini di classifica e, soprattutto, per Edward Ravasi e David Gaudu: i due principali pretendenti al trono si sono giocati la Maglia Gialla a suon di stoccate ma, nonostante la caparbietà del lombardo, la livrea del colore del sole è rimasta sulle spalle del 19enne bleu che, dopo la vittoria di Tignes, ha centrato anche il bersaglio più grosso e ambito.
LE MAGLIE:
MAGLIA GIALLA – Classifica generale: David Gaudu (Francia)
MAGLIA A POIS – Classifica GPM: Lucas Hamilton (Australia)
MAGLIA VERDE – Classifica a Punti: Vincenzo Albanese (Italia)
Classifica a Squadre: Australia
Di Silvia Tomasoni
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