Ordine d’arrivo:
1^ Anna Van Der Breggen (Olanda) 3h51’27”
2^ Emma Johansson (Svezia)
3^ Elisa Longo Borghini (Italia)
4^ Mara Abbott (Usa) a 4″
5^ Elizabeth Armitstead (Gran Bretagna) a 20”
6^ Katarzyna Niewiadoma (Polonia)
7^ Flavia Oliveira (Brasile)
8^ Jolanda Neff (Svizzera)
9^ Marianne Vos (Olanda) a 1’14”
10^ Ashleigh Moolman (Sud Africa)
Una medaglia tanto dolce quanto amara per l’Olanda. A conquistarla è una splendida Anna Van Der Breggen dopo che Annemiek Van Vleuten, nettamente la più forte in salita è incappata nella ormai “solita” cannibale discesa. Una curva destinata a mangiarsi i sogni a cinque cerchi, quella brasiliana: i sogni della Van Vleuten quest’oggi ma per l’Olanda è comunque festa.
L’unico scollinamento a Vista Chinesa ha visto transitare davanti a tutti Annemiek Van Vleuten (Olanda) in compagnia di Mara Abbott (Usa): la maggior prudenza in discesa della Abbott ha permesso alla statunitense di sorpassare la rivale olandese proprio alla fine della discesa quando la Van Vleuten è rimasta vittima di una paurosa caduta.
Il finale in pianura ha fatto salire sul palcoscenico l’assolo di Mara Abbott contro la rimonta spietata del terzetto composto dalla Van Der Breggen, dalla Johansson e dall’azzurra Longo Borghini: un inseguimento culminato ai 200 metri dal traguardo solo grazie alla generosa italiana, immolatasi nell’ultimo chilometro pur di conquistare una medaglia. Niente da fare, invece, per Armitstead, Niewiadoma, Oliveira e Neff, costrette a giocarsi le posizioni di rincalzo, dopo non essere riuscite in nessun modo a colmare il gap che le separava dalle battistrada.
Per il movimento del pedale italiano, dunque, arriva la tanto attesa medaglia, sarà pur del metallo meno pregiato ma almeno servirà a smuovere il medagliere italiano. E, ancora una volta, sono le donne a tenere alto il tricolore…
[banner]G-andrea[/banner]