“E allora cancelliamo pure l’Amstel Gold Race visto che è una gara pro tour che porta il nome di una birra”. Il primo a scherzarci su è Danilo Gioia, ex professionista su strada e di mtb. “Io attendo chiarimenti dal presidente Renato Di Rocco. Mi sembra una decisione, una scelta al momento non commentabile. Il ciclismo ha dei simboli intoccabili. Quando si vince si stappa la bottiglia di spumante, ci sono le miss e il mazzo di fiori. E negli anni cantine e vini hanno sponsorizzato e continuano a sponsorizzare il ciclismo”, gli fa eco Davide Cassani, coordinatore tecnico delle nazionali di ciclismo.
PANE, VINO E CICLISMO – Ve la ricordate la Vini Ricordi? Uno squadrone nel ciclismo, prima nel professionismo poi nel dilettantismo. Oppure la cantina Giacobazzi che permise al giovane Marco Pantani di crescere e tuttora permette a tanti giovani di correre con il Girio d’Italia Under 23.
Chi glielo spiega a Stefano Bonfioli, patron del “Palio del Recioto”, che è pure un marchio registrato, che dovrà cambiare nome a quella splendida manifestazione del martedì di Pasqua legata alla festa del vino? Ma, soprattutto, chi controllerà tutti quei chioschi spontanei che si formano ogni anno lungo la strada?
E pensare che pure i giapponesi apprezzano il vino. Valentino Sciotti lo sa bene, con la sua Nippo-Vini Fantini che da oggi, Wild Card o meno, sarà considerata dall’UCI come una squadra “fuorilegge”. Secondo Lappartient e i suoi scagnozzi, poi, sarebbero da ammanettare gli uomini della “Borgo Molino Rinascita Ormelle” che con una cantina sostengono addirittura una squadra di minorenni.
E chi lo dice a Robert Spinazzè che sponsorizza la Bora di Peter Sagan con un buon prosecco, di non mandare più le casse di vino in Repubblica Ceca e di togliere il nome dalle ammiraglie?
CENERI SVIZZERE – Evidentemente in Svizzera, dove ha sede l’Uci non arriva nè vino buono nè tabacco profumato per vietare, con un nuovo codicillo introdotto il 1° gennaio 2019 (1.1.089) al regolamento internazionale, le sponsorizzazioni che prevedono brand di alcool, tabacco e pornografia.
Per la pornografia non è dato sapersi. Però uno sexy shop tempo addietro sponsorizzò un team di ciclismo e pure una gara giovanile. E le magliette andarono a ruba. Si sa, alcool, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere. Per Venere ci sono già riusciti, in alcune gare World Tour, togliendo le miss per non offendere gli islamici che partecipano alle gare, nei tour negli Emirati. Se poi Bacco, Tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere, ci avrebbe già pensato a raccogliere le ceneri del caro estinto, Alcide Cerato, padovano, emigrato a Milano e proprietario della Nuova Baggio San Siro Onoranze Funebri, squadra che lanciò ad esempio Moreno Argentin.
Intanto corridori di team sponsorizzati da Emirati hanno per giunta firmato una postilla per la quale, in caso di vittoria non possono festeggiare con il vino sul palco. A meno che non sia analcolico. E quindi come la mettiamo con le sponsorizzazioni di vini al Giro d’Italia professionisti, con le cronometro dedicate al vino, dal quella del Prosecco a quella delle Langhe, ai vini del Collio etc etc?
Parliamo pure di tabacco. A Castello Roganzuolo, domenica, il sindaco di San Fior, Gastone Martorel ha fatto la sua apparizione durante la riunione dei direttori sportivi, annunciando, con fare deciso, che durante la gara chi fosse stato beccato con una sigaretta lungo il percorso e negli spazi aperti sarebbe stato multato. E che ben 40 persone tra agenti di polizia municipale e carabinieri avrebbero controllato e multato. Perché il fumo, in una manifestazione sportiva, non è un bell’esempio da dare. Su questo siamo d’accordo. Un regolamento assolutamente restrittivo nel comune di San Fior dove non si possono stendere i panni e si teme persino il respiro proprio.
IL CICLISTA NON PUO’… – Dunque riepiloghiamo. I corridori non possono usare motorini, non possono usare radioline, non possono festeggiare, non possono baciare o toccare le miss, non possono fare a spallate in volata, non possono indossare calzini troppo lunghi, non possono usare bici troppo leggere, non possono fare pipì in pubblico e, da oggi, non possono farsi sponsorizzare da Youporn, niente alcol, sigarette o altre amenità simili. Ci manca solo che si mettano pure i vegani a chiedere se le selle sono fatte di pelle o di plastica e quindi rispondano o meno ad un corretto stile di rispetto verso il mondo animale e potremo darci tutti all’ippica. Anzi, scusate, nemmeno quella.
Viene da chiedersi se i corridori possano almeno correre? Nel dubbio una certezza c’è: in Svizzera, dalle parti di Aigle, non se la devono passare proprio per niente bene…
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Questo l’articolo del Regolamento UCI introdotto il 1° Gennaio 2019: