Inseguimento a squadre maschile:
1° Australia (Welsford, Hepburn, Scotson C., Scotson M.) 3’52″727 – ORO
2° Gran Bretagna (Dibben, Clancy, Doull, Wiggins) 3’53″856 – ARGENTO
3° Danimarca (Hansen, Larsen, Madsen, Von Folsach) 3’55″936 – BRONZO
4° Italia (Viviani, Bertazzo, Consonni, Ganna) 3’58″262
5° Russia (Serov, Shilov, Sokolov, Sveshnikov) 3’59″833
6° Germania (Lampater, Reinhardt, Schomber, Thiele) 4’01″725
7° Nuova Zelanda (Gate, Bulling, Kennett, Kergozou) 3’55″875
8° Olanda (Eefting, Stroetinga, Van der Burg, Van Schip) 4’03″486
Scratch femminile:
1^ Laura Trott (Gran Bretagna) – ORO
2^ Kirsten Wild (Olanda) – ARGENTO
3^ Stephanie Roorda (Canada) – BRONZO
4^ Jolien D’Hoore (Belgio)
5^ Jarmila Machacova (Rep. Ceca)
6^ Evgeniya Romanyuta (Russia)
7^ Arlenis Sierra Canadilla (Cuba)
8^ Qianyu Yang (Hong Kong)
9^ Charlotte Becker (Germania)
10^ Marina Shmayankova (Bielorussia)
14^ Maria Giulia Confalonieri (Italia)
Keirin femminile:
1^ Kristina Vogel (Germania) – ORO
2^ Anna Meares (Australia) – ARGENTO
3^ Rebecca James (Gran Bretagna) – BRONZO
4^ Shuang Guo (Cina)
5^ Liubov Basova (Ucraina)
6^ Hyejin Lee (Corea)
Chilometro da fermo maschile:
1° Joachim Eilers (Germania) 1’00″042 – ORO
2° Theo Bos (Olanda) 1’00″461 – ARGENTO
3° Quentin Lafargue (Francia) 1’01″581 – BRONZO
4° Krysztof Maksel (Polonia) 1’01″597
5° Matthew Crampton (Gran Bretagna) 1’01″669
6° Matthew Archibald (Nuova Zelanda) 1’01″718
7° Thomas Babek (Rep. Ceca) 1’01″962
8° Robin Wagner (Rep. Ceca) 1’02″206
9° Santiago Ramirez Morales (Colombia) 1’02″207
10° Maximilian Dornbach (Germania) 1’02″425
E’ la notte che spezza i sogni, li manda in frantumi proiettandoli nel cielo londinese come si trattasse di polvere di stelle. L’inseguimento a squadre maschile ha regalato l’oro all’Australia che ha colpito al cuore la Gran Bretagna di Sir Bradley Wiggins andandosi a prendere la medaglia del metallo più prezioso.
Si spengono anche i sogni di gloria degli azzurri, galvanizzati dal record italiano conquistato ieri e riportati alla realtà dalla super prestazione della Danimarca che senza cambiare uomini si è portata via l’ultimo gradino del podio; per il quartetto di Marco Villa, invece, pur cambiando gli elementi non muta il risultato. Resta la miglior prestazione da 20 anni a questa parte, resta un quarto posto che fa ben sperare in vista delle Olimpiadi del 2020 e resta anche, inutile negarlo, un pizzico di amarezza per non aver trovato questi risultati in tempo utile per strappare la qualificazione per Rio de Janeiro.
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Inseguimento a Squadre femminile – Qualifiche:
1° USA (Hammer, Catlin, Dygert, Valente) 4’16″180 Q
2° Canada (Beveridge, Glaesser, Lay, Simmerling) 4’20″664 Q
3° Nuova Zelanda (Ellis, Buchanan, Nielsen, Sheath) 4’20″673 Q
4° Australia (Edmondson, Baker, Ankudinoff, Cure) 4’20″830 Q
5° Gran Bretagna (Trott, Barker, Horne, Rowsell.Shand) 4’21″054 Q
6° Polonia (Pawlowska, Bujak, Jasinska, Rutkowska) 4’29″239 Q
7^ Italia (Frapporti, Guderzo, Pattaro, Valsecchi) 4’29″857 Q
8° Cina (Huang, Jing, Ma, Zhao) 4’29″941 Q
9° Irlanda (Ryan, Boylan, Knight, Spath) 4’32″127
10° Germania (Pohl, Becker, Kroger, Stock) 4’32″398
11° Bielorussia (Savenka, Piatrouskaya, Pivovarova, Shmayankova) 4’32″952
12° Russia (Balabolina, Badykova, Chulkova, Romanyuta) 4’35″521
13° Giappone (Tsukagoshi, Uwano, Kajihara, Nakamura) 4’38″394
Inseguimento a squadre maschile – First Round:
1^ Australia (Welsford, Davison, Hepburn, Scotson) 3’54”029 – in finale per l’oro
2^ Gran Bretagna (Burke, Doull, Tennant, Higgins) 3’54”267 – in finale per l’oro
3^ Danimarca (Hansen, Larsen, Madsen, Von Folsach) 3’54”940 – in finale per il bronzo
4^ Italia (Bertazzo, Consoni, Lamon, Scartezzini) 3’58”902
– in finale per il bronzo
5^ Russia 3’59”921
6^ Germania 4’00”032
7^ Nuova Zelanda 4’00”280
8^ Olanda 4’01”651
Il first-round restituisce all’Italia (3’58″092 Bertazzo, Consonni, Lamon, Scartezzini) la possibilità di lottare per il bronzo iridato contro la Danimarca; non è una impresa storica che l’Italia tutta si aspettava ma è comunque una prestazione di tutto riguardo, specie guardando al recente passato.
Nella sfida frontale con i padroni di casa della Gran Bretagna gli azzurri sono stati costretti ad inchinarsi ai Baronetti per poco più di 4,5″. E’ questa, attualmente la distanza tra gli uomini di Villa e il titolo mondiale, anzi, qualcosa di più dato che l’Australia ha strappato un brillante 3’54″029.
Ma una medaglia in questa specialità, anche quella del metallo meno pregiato, avrebbe un significato molto importante per la nostra nazionale e permetterebbe di rilanciare il movimento del tondino con ancora maggior convinzione. Sognare non costa nulla, almeno fino a questa sera, quando bisognerà tornare sul parquet londinese per scontrarsi con la Danimarca. Oro e argento, invece, saranno un affare riservato a Gran Bretagna e Australia.