Ordine d’arrivo:
1° Elia Viviani (Quick Step Floors)
2° Mark Cavendish (Dimension Data)
3° Riccardo Minali (Italia)
4° Alvaro Josè Hodeg (Quick Step Floors)
5° Luca Pacioni (Wilier Selle Italia)
6° Simone Consonni (UAE Team Emirates)
7° Manuel Belletti (Androni Sidermec)
8° Giacomo Nizzolo (Trek Segafredo)
9° Marco Canola (Nippo Vini Fantini)
10° Matteo Trentin (Italia)
Classifica generale finale:
1° Ivan Ramiro Sosa (Androni Sidermec)
2° Giulio Ciccone (Bardiani Csf) a 41”
3° Ildar Arslanov (Gazprom Rusvelo) a 1’18”
4° Edward Ravasi (UAE Team Emirates) a 1’40”
5° Valerio Conti (UAE Team Emirates) a 1’57”
6° Pieter Weening (Roompot) a 2’08”
7° Giovanni Carboni (Bardiani Csf) a 2’53”
8° Peter Stetina (Trek Segafredo) a 3’09”
9° Simone Petilli (UAE Team Emirates) a 3’17”
10° Gianluca Brambilla (Trek Segafredo) a 3’20”
Suona la campanella dell’ultimo giro dell’Adriatica Ionica Race in Piazza Unità d’Italia. E da che ciclismo è ciclismo la campanella esiste come la bicicletta allo stesso sport delle due ruote. Una campanella che dovrebbe suonare anche per i prossimi anni, assicura Moreno Argentin, visto il grande successo di questa prima edizione di una corsa a tappe che mancava dal Nord Est da decine di anni ormai. L’ultima tappa e l’ultima campanella suona anche per Elia Viviani che vince anche la tappa da Grado a Trieste.
Un Elia Viviani inarrestabile, vince la cronosquadre di Jesolo, vince a Maser, arriva, anche se ai limiti del tempo massimo anche sul Giua, vince a Grado e vince a Trieste. “Ho una condizione mentale strepitosa, sono concentrato con la testa e mi sto allenando in modo davvero unico. Sto dimostrando di saper soffrire. Ci ho pure provato a vincere la corsa tappe, se non ci fosse stato Sosa imprendibile sul Giau (ride il velocista Viviani). Oggi a Trieste ho vinto davvero una volata come si devea, con tutti i velocisti li davanti a fare selezione . La tappa con Lombardia sterrato ha fatto selezione e non nera una volata per velocisti puri. Avevo timpore, sia ieri che oggi avendo il Cav a ruota. Ma con Alvaro ultimo uomo, che stiamo provando proprio sui treni in finale stiamo diventando imbattibili”. E da un suggerimento a Argentin: “L’arrivo a Trieste in circuito è stato spettacolare per i corridori e per il pubblico. Il ciclismo deve dare spettacolo, la gente vuole questo, si continui così, anche con percorsi selettivi ma in circuito”.
Ivan Ramiro Sosa tra i vincitori è il più giovane. Anzi tra i più giovani in corsa. Umile, silenzioso, determinato. “Abbiamo lavorato per arrivare a questo bellissima gara in grande forma. Arrivo in solitaria sul Giau è stato impagabile, sono riuscito a dominare la tappa tappa più difficile, il diesse mi ha detto di mangiare bene, aspettare la fine, gli ultimi tre chilometri ho provato a trattenermi ma sono scattato gli ultimi due e mi sono scatenato in salita. Ho temuto solo lo sterrato di Aquileia, ma ho superato anche quello”.
Per Gianni Savio team manager della Androni Giocattoli è una vittoria importante perché Ivan acquisisce consapevolezza di essere corridore forte: “Ho grande esperienza di corridori sudamericani – spiega Savio -. E Sosa lo posso paragonare a Cacaito Rodriguez. Deve solo mantenere l’umiltà che ha adesso. E crescere con calma, valutando obiettivi per obiettivi. Ivan è ragazzo ponderato posato umile educato ha tutte caratteristiche per mantenere equilibrio psico fisico ha solo 21 anni diventerà un grande scalatore, lo è già ma potrà crescere ancora”.
Insomma l’entusiasmo è grande per questa Adriatica Ionica Race. Un percorso ideale, squadre di livello, World Tour e Professional. Si può solo crescere. E’ emozionato Moreno Argentin. La corsa di per se è completa, il percorso ideale, il terreno ideale per world tour, solo da perfezionare alcune cose. Per l’ex campione del mondo, Moreno Argentin , il bilancio è ottimo, si è riportato il grande ciclismo li dove era comparso, intanto in Veneto e Friuli, poi arriveranno anche Slovenia, Austria e infine, magari Grecia…
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