Legnano. Un’ora prima della partenza della Coppa Bernocchi. La società ciclistica Legnanese organizza una sorta di primi sprint, avvicinamento alle due ruote e alla bicicletta più che al ciclismo. Ovviamente per attirare nuovi corridori e ricreare vivai e linfa di nuovi corridori.
Ragazzini buttati giù dal letto e messi sulle due ruote a provare a pedalare. Se poi piace ecco pronta la tessera della Fci per cominciare a correre. Ci fermiamo ad osservarli ricordando quando un tempo si correva senza problemi in bicicletta sulle strade senza traffico, con le auto che rispettavano i ragazzini su due ruote, le corse, le ginocchia sbucciate e soprattutto si andava senza mani o magari seduti sul manubrio pedalando al contrario o portando sul portapacchi della Graziella l’amico o l’amica.
Osserviamo con attenzione ricordando il bel tempo che fu, quando un ragazzino longilineo, con occhialini da vista e caschetto si lancia sul percorso che è una sorta di gimkana. Sul tracciato protetto da transenne e addetti ai lavori e alla sicurezza il ragazzino deve solo svoltare a sinistra ed evitare il marciapiede. Corre a tutta e finisce contro il marciapiede e le transenne. Sta quasi per cadere, lo prendono al volo e qualcuno gli urla: “Usa i freni!!!!”.
Il ragazzino spaventato si riprende e dice che non sa frenare e praticamente non sa cosa siano i freni. Ecco e allora ci domandiamo. Ma cosa ha fatto la Federazione finora con i progetti nelle scuole e il famoso progetto Pinocchio In bicicletta? Si continua a pontificare che mancano corridori, che si deve andare a far propaganda negli istituti scolastici per attirare giovani promesse dello sport delle due ruote e alla prima gimcana i ragazzini si schiantano contro i marciapiedi perché non conoscono il mezzo “bicicletta” e manco i freni. Insomma i progetti non si devono fare più sulla carta ma sulla strada. Pinocchio… in bicicletta?