Con Giancarlo Giorgetti garante, Giovanni Malago’ e Rocco Sabelli hanno siglato oggi pomeriggio la tregua tra il Comitato olimpico nazionale e la nuova “Sport e Salute” voluta proprio dal governo per gestire la cassaforte dello sport italiano. Grazie all’intervento “decisivo” del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, come ha spiegato Malago’, il Coni e la societa’ per azioni governativa hanno firmato l’accordo che stabilisce la cornice economico-finanziaria tra le due realta’, in attesa del contratto di servizio che dovra’ essere sottoscritto entro il 30 settembre. “Giorgetti ci ha inviato una mail ieri sera manifestandoci la disponibilita’ del Governo verso alcuni temi e ribadendo che la politica sportiva resta in capo al Coni – ha precisato Malago’ ringraziando anche Sabelli per la disponibilita’ al dialogo – Tutto questo va declinato nei fatti e lo faremo dopo l’estate, intanto firmiamo questo accordo che, senza la lettera di Giorgetti, non avremmo mai siglato”.
Il primo passo verso la definizione della coesistenza tra le due realta’ e’ dunque fatto. Ora sul tavolo, oltre alla sottoscrizione finale del contratto di servizio, restano altri temi, a cominciare dalla legge delega sulla riforma dello sport che il Senato potrebbe approvare gia’ la prossima settimana. Una legge che, secondo Malago’, ha alcuni punti da modificare perche’ in contrasto rispetto ai “dettami della Carta Olimpica, come ho detto in audizione. E’ sufficiente un piccolo sforzo – ha dichiarato il presidente del Coni – per cambiare questi punti, che tra l’altro non stravolgono l’impianto della legge stessa”. Una richiesta condivisa a gran voce dai rappresentanti del Consiglio nazionale del Coni, molti dei quali rimasti peraltro delusi dalla riunione convocata mercoledi’ scorso da Sabelli per spiegare il nuovo corso della “Sport e Salute”.
“Mi aspettavo un confronto, mi aspettavo che ci volessero ascoltare – ha aggiunto il presidente della Fisr Sabatino Aracu – e invece ci siamo trovati seduti a vedere delle slides come scolaretti. Non si affrontano cosi’ le cose, mi sono sentito offeso. Chi deve darci i contributi ha il dovere di ascoltare le motivazioni per cui questi soldi pubblici ci vengono dati. Se questa e’ la partenza, mi immagino l’arrivo: io sono molto preoccupato”. Ma Aracu non e’ solo, perche’ molti rappresentanti del mondo dello sport – dal presidente degli sport equestri Di Paola al numero uno della Uisp Vincenzo Manco passando per discipline associate e associazioni benemerite, rappresentanti degli atleti e dei tecnici – hanno espresso preoccupazione per il nascente rapporto con la “Sport e Salute”. Voci contrarie a quelle entusiastiche dei presidenti di calcio, basket, volley, nuoto e tennis, che martedi’ scorso avevano anche indirizzato una lettera a Malago’ invitandolo a sottoscrivere il contratto di servizio con la “Sport e Salute”.
“Una nota inelegante e inappropriata”, ha rimarcato oggi il numero uno dello sport italiano, che ha trovato d’accordo persino alcuni esponenti della stessa “Sport e Salute”, oltre a molti presidenti federali e al numero uno dell’Asi e senatore della Lega Claudio Barbaro, che si e’ detto “preoccupato per alcune conseguenze non volute della riforma e in particolare per l’atteggiamento di queste cinque federazioni che stanno contribuendo a disgregare il mondo dello sport”.