Il mondo è in piena emergenza sanitaria a causa del coronavirus, che si teme possa avere ripercussioni devastanti anche a livello economico. Non fa eccezione lo sport, tutto fermo, ma con un futuro più incerto che mai. La situazione nel ciclismo preoccupa molto John Degenkolb, vincitore della Parigi-Roubaix del 2015.
“È difficile pensare positivo in una situazione del genere, lo scenario peggiore sarebbe quello di vedere molte squadre costrette a chiudere perché non ricevono più soldi dagli sponsor”, ha detto il 31enne tedesco alla stampa tedesca.
Un’ipotesi che Degenkolb ritenga possa influenzare parecchio il ciclismo del futuro: “Perdere dei team porterebbe ad avere un numero altissimo di corridori disponibili per pochissimi posti, un aspetto che ridurrebbe notevolmente il guadagno dei corridori”.
Per evitare il peggio allora perché non tornare a correre senza spettatori non appena possibile?
“Non sono contrario ad un Tour de France a porte chiuse perché ritengo sia importante mantenere vivo il ciclismo come lo è finora. Se questo è il prezzo per continuare l’attività sono disposto a farlo”, ha concluso.