La radio gracchia lo “start” e il piede affonda sull’acceleratore, producendo un rumore roboante e facendo sobbalzare sul sedile, mentre gli occhi si spostano per lanciare un ultimo sguardo alla folla che, tra applausi e bandiere sventolanti, saluta la corsa.
“Io qui ho vinto nel 2010 con Giovanni Visconti. C’erano Gatto, Clarke, Grabovskyy…tutti corridori che, a parte il povero Grabo, hanno fatto strada.” La voce che arriva all’orecchio sinistro – e che sentiremo per le prossime ore – è quella inconfondibile di Luca Scinto, eclettico diesse della Wilier Triestina Selle Italia, una delle formazioni italiane al via del 53° Presidential Cycling Tour of Turkey.
IL VIAGGIO – La tappa della sfida WorldTour euroasiatica è partita e il via vai delle ammiraglie impegnate a prendere la posizione in carovana produce quella tipica concitazione da inizio gara che, con il passare dei chilometri e in attesa delle “fasi calde”, lascia il posto a una tranquillità quasi sonnacchiosa.
Momento ideale per afferrare penna e taccuino e fare due chiacchere con il “Pitone” toscano.
Domanda di “riscaldamento”. Bilancio del 2017?
“Normale. Abbiamo fatto un Giro d’Italia discreto: con un po’ di fortuna avremmo anche potuto vincere con Kuba e siamo stati presenti in quasi tutte le fughe. Per una squadra come la nostra è un buon risultato. Poi è arrivato il secondo posto in Coppa Italia. Anche se alcuni corridori hanno fallito la stagione.”
Chi ha deluso di più?
“Belletti e Pozzato, ad esempio. Non hanno reso come dovevano o come ci saremmo aspettati. Diciamo che è stata una stagione magari non entusiasmante, ma positiva certamente. Poi anche noi diesse avremo sbagliato ma, alla fine, sono i corridori che pedalano. Comunque, il nostro è un team sempre combattivo. Siamo riusciti a vincere in quasi tutto il mondo e abbiamo dei ragazzi di talento. Bertazzo, ad esempio, è una delle speranze del quartetto e della pista italiana. Poter contribuire con un nostro atleta alla causa della Nazionale è una cosa di cui andiamo molto fieri.”
Se Pozzato resta, Belletti ha invece la valigia già pronta con destinazione Androni Sidermec.
“Spero in una sua vittoria in Turchia e spero che riesca a tornare a vincere in futuro. Non è stata una bella annata, la sua. Gli auguro buona fortuna.”
Pozzato invece?
“Di lui non voglio parlare. Ne ho già parlato troppo negli anni scorsi.”
Allora parliamo di Kuba Mareczko.
“Se rimanesse con noi, sarebbe una bella cosa. Citracca sta trattando, ma è una trattativa complessa, lunga. Il fatto che sia riuscito a fare due secondi posti al Giro d’Italia con il solo Eugert Zhupa a tirargli le volate la dice lunga sulle sue qualità. Ha delle potenzialità davvero buone.”
Altri punti fermi per il 2018?
“Bertazzo, Turrin, Flores…quest’ultimo ha 19 anni. E’ un ragazzo di cui tutti parlano bene. Anche Nairo Quintana.”
A proposito di colombiani, Martinez passerà al WorldTour.
“Andrà alla nuova Cannondale. Sono contento per lui e credo che la nostra squadra abbia contribuito alla sua crescita. Auguro anche a lui buona fortuna. Ne sentiremo parlare.”
Il corridore che vorrebbe per il 2018?
“Corridori me ne piacerebbero tanti. Non posso esprimermi. Sicuramente dei buoni giovani, per tirarli su e farli crescere bene. Poi corridori da rilanciare, sperando che si possa fare.”
Intanto sono già arrivati dei bei “rinforzini”…
“Velasco, Rosa, Bevilacqua, Raggio, Zardini. Tutti atleti con ottime credenziali.”
Atleti che, se dovesse arrivare la Wild Card, potrebbero ben figuare anche al Giro d’Italia.
“Tutte le Professional vogliono fare il Giro. Speriamo di essere invitati.”
Obiettivi per l’anno prossimo?
“Abbiamo un grande margine di crescita. Per migliorare ci vuole anche fortuna e i corridori devono metterci del loro. Per quest’anno è bello chiudere l’annata in una corsa WorldTour come, appunto, il Cycling Tour of Turkey; per il prossimo, Citracca ha preso dei buoni corridori. Diciamo che sarà una squadra rivoluzionata!”
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