Le elezioni regionali della FCI continuano a rivelarsi foriere di spunti di interesse e colpi di scena. Non solo per i programmi dei candidati ma anche per le vicende che potrebbero condizionarle in maniera decisiva. Passate le festività natalizie, infatti, il ciclismo italiano si appresta a tornare alle urne in alcune regioni chiave. Domenica 10 gennaio si voterà in Campania e Toscana, il 16 gennaio, invece, andranno al voto la provincia autonoma di Bolzano e la Liguria. Il 17 toccherà al Lazio mentre chiuderà il turno regionale la Sardegna con le votazioni in programma il 23 gennaio.
TOSCANA, DUBBI SULLA CANDIDABILITA’ DI TAFI – Delle sfide regionali che ancora ci attendono la più accesa si vivrà senza dubbio in Toscana dove, per il dopo-Bacci, si confronteranno Saverio Metti e Andrea Tafi.
E proprio sulla candidatura dell’ex-professionista già approvata dalla Commissione Elettorale della FCI, si sono addensate nelle ultime ore alcune nubi piuttosto scure. I dubbi riguarderebbero, ancora una volta, dopo i casi già evidenziati in Piemonte con Rosso e in Veneto con Corbanese, la candidabilità del vincitore di Parigi-Roubaix e Giro delle Fiandre.
Andrea Tafi, infatti, dopo essere sceso di bicicletta nel 2005 è stato tesserato alla FCI in maniera “saltuaria” ma, al riguardo, il requisito imposto dallo Statuto Federale è chiaro: per candidarsi alla presidenza regionale è necessario, al momento della presentazione della propria candidatura, essere stati tesserati per almeno due anni negli ultimi 10.
IL DOCUMENTO – Sul punto, nel 2012, è intervenuta anche la Corte d’Appello Federale che, nella sentenza n. 10/2012 firmata dal presidente del collegio, il Prof. Avv. Jacopo Tognon, ha precisato la necessità del requisito di anzianità di tesseramento che deve essere di almeno 2 anni effettivi.
Ora, risalendo all’ultimo decennio, Andrea Tafi risulterebbe essere stato tesserato nel 2011 per poi aver ripreso la tessera della FCI solo nel 2020. Riguardo all’anno appena conclusosi, però, da una delibera dell’assemblea dei soci del Team Stradella che è giunta a conoscenza della redazione di ciclismoweb.net risulterebbe che Tafi sarebbe stato tesserato in qualità di consigliere di società solo in data 7 ottobre 2020.
Nel verbale datato 7 ottobre, infatti, si legge che l’assemblea dei soci del sodalizio massese, che il consiglio direttivo del team viene integrato con la presenza di Andrea Tafi. E’ chiaro, dunque, che fino a quel momento Tafi non era tesserato e, tantomeno, faceva parte del direttivo.
15 IS NOT 24 – Per questo motivo il campione toscano nell’ultimo decennio avrebbe maturato solo circa 15 mesi di tesseramento (12 del 2011 e 3 del 2020) a fronte dei 2 anni, ovvero 24 mesi, prescritti dallo Statuto della FCI per candidarsi alla presidenza regionale.
Un dettaglio non indifferente che sembra essere sfuggito all’attento lavoro della Commissione Elettorale composta da Vincenzo Ioffredi, Gaia Campus e Riccardo De Corato che con il comunicato n. 150 dello scorso 29 dicembre hanno approvato la candidatura dell’ex professionista. Sul punto sarebbe stato depositato in questi giorni anche un ricorso che potrebbe portare, prima del 15 gennaio, anche ad un clamoroso colpo di scena come l’esclusione dalla competizione elettorale di Andrea Tafi.
Non resta dunque che attendere, nella speranza, per il bene del ciclismo, che anche su questa vicenda venga fatta chiarezza.