Supportato da Eusebio Unzue e i suoi compagni di squadra della Movistar impegnati al Tour de France, Adriano Malori ha annunciato il ritiro dal ciclismo professionistico durante la conferenza stampa della compagine spagnola nel giorno di riposo della Grande Boucle.
Il 29enne parmense – argento mondiale a cronometro nel 2015 e tra i più forti interpreti della specialità italiani ha conquistato la sua vittoria più grande riuscendo a recuperare dal gravissimo infortunio patito al Tour de San Luis (Argentina) nel 2016.
“Sappiamo tutti cosa è successo in Argentina. Ho passato due anni a combattere contro quel terribile giorno e ho vinto, anche se non è stata una vittoria completa. Il mio obiettivo nella vita – e questo è quello che ho detto a Eusebio – era fare qualcosa di speciale nel ciclismo. Non è stato possibile come corridore, quindi lo farò in un modo diverso. Oggi inizia l’Adriano 2.0. Ho già trascorso un mese imparando qualcosa sul ciclismo dal punto di vista della scienza e ho trovato il supporto della Federazione Italiana e di due amici del team: Mikel Zabala e Manu Mateo. Ho dato tutto per cercare di diventare e per essere diventato un ciclista professionista, ma i risultati di quest’anno sono abbastanza evidenti. Alla Volta ao Alentejo ho corso sol per 80 km. Alla Vuelta a Castilla y León ce l’ho fatta a fare a malapena 30 km. Provare era l’unico modo per sapere se ce l’avrei fatta oppure no. Posso ancora andare in bicicletta, ma non fare una corsa. Comunque, il mio recupero è stato formidabile. E questa non è una mia impressione, ma il parere dei medici. La conclusione che ne traggo è che chiunque dovesse soffrire di quello che è capitato a me può sapere che è possibile superare tutto questo. E’ l’aspetto più importante della mia storia. La Movistar ha rappresentato una bellissima parte della mia vita. Lì ho trovato veri amici e una famiglia. La ‘Grande M’ occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore e a tutti loro dico che a Parma li aspetterà sempre un grande pranzo!”