La decisione dell’UCI era nota da tempo, almeno dall’estate scorsa, ma è il caso di Sofia Bertizzolo a far scoppiare il bubbone dei gruppi sportivi militari italiani.
LA VICENDA – Il problema dei Corpi Militari e dei doppi contratti per tante giovani promesse del ciclismo italiano è uno di quei temi di cui si discute da anni. Il fatto che l’ultimo campionato italiano donne elitè su strada 2019, vinto da Marta Bastianelli, non sia ancora stato omologato dall’UCI è segno evidente dell’avversione dei vertici del ciclismo mondiale contro il sistema “all’italiana” di risolvere il problema dei compensi (scarsi) riservati dai team alle atlete (con il doppio tesseramento una parte viene riconosciuta dal corpo militare e una parte dal team ciclistico di appartenenza).
Con l’implementazione del World Tour femminile che nel 2020 prenderà effettivamente corpo, l’UCI ha deciso (giustamente) di pretendere che le atlete che saranno parte della massima categoria del ciclismo femminile abbiano un solo contratto con un unico gruppo sportivo. Per tante ragazze azzurre è dunque arrivato il momento di decidere tra la carriera sportiva vera e propria e quella militare in grado di assicurare un lavoro, dei benefit e una pensione anche dopo aver appeso la bici al chiodo.
Tante le big italiane che, proprio per questo motivo, hanno scelto di restare fuori dal World Tour mentre altre hanno seguito la norma UCI; il problema, infatti, non sussiste per tutte le formazioni elitè femminili che non avranno licenza World Tour come, ad esempio, tutte le formazioni femminili italiane ad eccezione della Alé Ljubljana (che nel 2020 sarà l’unica World Tour tricolore).
Sofia Bertizzolo, il cui passaggio alla Movistar, la formazione spagnola legata al team maschile che nel 2020 approderà nel World Tour Femminile, era stato annunciato nel mese di agosto, non ha rinunciato al contratto con la Polizia di Stato e il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro e, per questo motivo, non potrà entrare nel World Tour nella prossima stagione.
Il team di Eusebio Unzué ha provato a cercare una soluzione alla questione del doppio contratto ma non è riuscito nell’intento di combinare le due situazioni lavorative della Bertizzolo.
GLI SCENARI – Per Sofia Bertizzolo, dunque, si riapre la fase delle trattative alla ricerca di un team che possa supportarla nella prossima stagione. Verosimilmente si potrebbe trattare di una formazione italiana che, insieme alle Fiamme Oro, garantirà la possibilità alla campionessa del mondo juniores di tornare a fare attività con continuità dopo la sfortunata stagione 2019 trascorsa con la maglia del Team Virtu.
Per il Team Movistar 2020, invece, l’organico sarà composto da 11 atlete. Alle nove confermate Aude Biannic, Alicia González, Sheyla Gutiérrez, Eider Merino, Lourdes Oyarbide, Paula Patiño, Gloria Rodríguez e Alba Teruel andranno ad aggiungersi i tre nuovi ingaggi di: Katrine Aalerud, Jelena Erić e Barbara Guarischi.
Ma, come detto, la questione è destinata a non riguardare solo Sofia Bertizzolo. Ci sono alcune ragazze che si trovano nella sua stessa posizione e dunque, salvo clamorosi colpi di scena, nelle prossime settimane il mondo del ciclismo femminile, ed in particolare quello italiano, potrebbe essere interessato da un vero e proprio terremoto.