Il nuovo corso della nazionale italiana che verrà inaugurato nel giorno dedicato alla commemorazione dei morti doveva segnare un nuovo inizio nelle intenzioni del presidente Cordiano Dagnoni. Per la pista italiana potrebbe essere una vera e propria ripartenza da zero: tecnici a parte, infatti, questa notte a Roubaix la nazionale azzurra ha subito un maxi-furto.
Le biciclette del gruppo inseguitori, comprese quelle in edizione limitata e dorata riservata ai freschi campioni olimpici, e quelle dei velocisti sono state rubate. Il furto è avvenuto nella notte. Il furgone su cui erano state caricate, pronte per tornare in Italia, è stato scassinato e sono state prelevate 20 biciclette di cui 15 da pista.
E’ stata inaugurata così, con un colpo del valore di almeno 100.000 euro, l’avventura azzurra del team manager delle nazionali, Roberto Amadio che a Roubaix era il capo-delegazione.
Una operazione già ribatezzata “the italian job” per l’abilità degli scassinatori e per l’oggetto del furto. E dire che Amadio si è detto consapevole dei rischi assunti che sperava di avere sventato: “Sapevamo della difficoltà, da questo punto di vista, della trasferta e per questo abbiamo scelto di soggiornare in un albergo con parcheggio privato e controllato pur a costo di spostamenti giornalieri più impegnativi.”
Troppo ghiotta l’occasione per i malintenzionati con le specialissime realizzate da Pinarello proprio in onore dei neo-Campioni Olimpici, a fare da eccezionale richiamo.
Ingente il danno per la nazionale italiana e per tutto il movimento con le biciclette più evolute che i nostri atleti di punta avessero a disposizione sparite nel nulla. E ora, in vista della stagione invernale, oltre a non avere un velodromo coperto dove allenarsi, Ganna & Company non avranno nemmeno le biciclette per farlo.