Il sogno olimpico dell’Italia vola veloce in pista. Se la prima prova di Coppa del Mondo andata in scena nello scorso weekend a Minsk ha celebrato il doppio record del mondo strappato nell’inseguimento individuale da Filippo Ganna, la compagine azzurra può contare su di un altro talento cristallino della specialità.
Si tratta del friulano di Buja (Ud), classe 2000, Jonathan Milan che ai Campionati Europei su pista, andati in scena ad Apeldoorn (Olanda) lo scorso mese di ottobre, ha centrato un decimo posto condizionato da un episodio molto particolare.
“Ero impegnato nella qualificazione e a tre giri dal termine, quando avevo già il mio rivale nel mirino, all’uscita della curva prima del rettifilo d’arrivo, mi sono trovato sulla mia traiettoria uno di quei sacchettini che normalmente vengono messi sulla fascia azzurra di riposo” racconta oggi con il sorriso sulle labbra Jonathan Milan.
Impossibile evitare quel sacchettino per l’atleta lanciato ad oltre 60 km/h che, nonostante l’impatto, è riuscito a mantenere l’equilibrio: “Ero in posizione aerodinamica, con le mani sulle protesi. Per questo ho sbandato vistosamente e per restare in piedi sono stato costretto a staccare entrambi gli scarpini dai pedali. Ci è voluto almeno mezzo giro per riprendere i pedali e completare la mia prova” aggiunge non senza un brivido nel ricordare quegli attimi il giovane azzurro del Cycling Team Friuli.
Un imprevisto che non ha impedito a Milan di concludere la prova ma che non gli ha consentito di far segnare il tempo che avrebbe meritato: l’azzurro, infatti, ha chiuso la prova in 4’18″694. “Jonathan stava viaggiando molto bene, era in crescita e la proiezione lo avrebbe portato a chiudere con un 4’13”, un tempo che gli avrebbe consentito di accedere alla finale per una medaglia” osserva il ct azzurro Marco Villa.
Ottimo passista, dotato anche di un buon spunto veloce, Jonathan Milan nella sua prima stagione tra gli Under 23 è migliorato in maniera significativa non solo su strada ma anche su pista.
“Il 2019 è stato il primo anno nel quale ho svolto seriamente l’attività su pista e in questo lo staff del Cycling Team Friuli mi ha aiutato in maniera mirata e professionale” spiega il figlio d’arte. Il papà Flavio, infatti, dopo essere stato uno dei migliori dilettanti del panorama nazionale ha solcato il mondo del professionismo per qualche stagione nei primi anni 90. “La pista mi piace e, soprattutto, mi piace l’inseguimento individuale, sento che è questa la distanza giusta per me. Si tratta di una disciplina che mi aiuta a trovare il colpo di pedale giusto anche su strada. In questa stagione ho imparato moltissimo anche nelle trasferte con la nazionale italiana dove ho avuto l’onore di lavorare in compagnia di professionisti del calibro di Elia Viviani, Simone Consonni e Filippo Ganna”.
E proprio il nuovo recordman mondiale è il punto di riferimento per il giovane Milan: “Quello di Apeldoorn era il mio secondo europeo dopo quello riservato agli Under 23; per la prima volta mi misuravo con gli elitè e Filippo mi è stato vicino. Anche la sera prima della mia prova avevo parlato con lui e mi aveva dato alcune preziose indicazioni che mi hanno aiutato tantissimo”.
Milan, diplomato in un istituto di grafica pubblicitaria, è tornato ad allenarsi proprio in questi giorni in vista del 2020. “Quando sono tornato dall’europeo è stato bello vedere negli occhi dei miei familiari l’orgoglio per quello che ero riuscito a fare. Dopo l’ultima gara su strada ho staccato la spina per una settimana e ora ho ripreso gli allenamenti in palestra e in bicicletta per preparare al meglio le prossime prove di Coppa del Mondo e poi il debutto su strada”.
Un inverno intenso quello che attende Jonathan Milan come conferma il ct Marco Villa: “Jonathan tornerà in azzurro per la quarta e quinta prova di Coppa del Mondo, che si correranno a dicembre in Nuova Zelanda e Australia. All’europeo ha dimostrato di avere il motore giusto per emergere anche in campo internazionale, mi è dispiaciuto per quell’incidente che lo ha rallentato ad Apeldoorn, ma mi auguro che possa ripetere quella bella prestazione già in Coppa del Mondo. Quel 4’13” è nelle sue corde, ripartiremo da lì per lavorare con lui in prospettiva futura. Il suo apporto sarà fondamentale anche per l’inseguimento a squadre” ha concluso Marco Villa.
Europei, Coppa del Mondo e poi, chissà, Campionati del Mondo. Per Jonathan Milan la scia da seguire è quella di Filippo Ganna con l’obiettivo di provare a raggiungere e, in futuro, superare il maestro. Sacchetti permettendo… “Spero di aver chiuso ad Apeldoorn il mio conto con la sfortuna: mi affascinano le gare su pista, so di avere le qualità giuste ma so anche che dovrò lavorare molto nei prossimi anni per provare a migliorarmi. Per questo motivo cercherò di sfruttare la vicinanza con i campioni azzurri per imparare ogni segreto di una specialità bella e difficile come l’inseguimento e per trasportare poi tutto questo anche su strada”.