Il 2018 è stato l’anno che ne ha sancito la maturità. I successi ottenuti alla Vuelta e al Giro dell’Emilia gli hanno permesso di raccogliere quanto aveva seminato negli anni scorsi ed ora è pronto per essere un capitano. Lui, il “rosso di Buja” il carisma da capitano ce l’ha sempre avuto ma ha saputo pedalare con l’umiltà di chi sa che le stellette non si conquistano a parole ma sul campo. E’ così che Alessandro De Marchi si è guadagnato il titolo di atleta friulano dell’anno, celebrato nel corso della annuale festa della FCI tenutasi domenica a Trieste.
“Sono solo uno dei tanti bravi atleti che ci sono in questa Regione” ricorda con umiltà. “Sicuramente quest’anno la stagione è stata molto positiva, forse una delle migliori. Mi lancio nel 2019 con tanti stimoli importanti e la voglia di fare bene”.
Una terra speciale quella del Friuli Venezia Giulia: terra di confine che fa, della propria posizione geografica, la propria forza anche grazie agli accordi che storicamente esistono con le federazione di Austria, Croazia e Slovenia.
“Per noi friulani è un fattore molto importante avere la possibilità di confrontarci fin da piccoli con degli stranieri e ritengo che il Comitato Regionale abbia fatto bene a valorizzare e a non dimenticare questa opportunità. Ormai credo sia fondamentale, in una visione globale del ciclismo, puntare su questo valore così internazionale. Non dobbiamo dimenticarci che oggi più che mai dobbiamo guardare all’estero per continuare a migliorarci” ricorda De Marchi.
Un legame, quello di Alessandro De Marchi con il suo Friuli Venezia Giulia, che è viscerale e rappresenterò un valore aggiunto anche nella prossima stagione: “Sono legatissimo al Cycling Team Friuli e di conseguenza al CTFLab del dottor Andrea Fusaz. Avrò la fortuna di averlo con me anche nel 2019 visto che diventerà uno dei preparatori di questa nuova CCC e questa è una ulteriore conferma della professionalità e della preparazione che il Team Friuli dimostra sul campo”.
E guardando alla prossima stagione, De Marchi ha già ben definito in testa il suo programma e i suoi obiettivi: “Mi piacerebbe tornare a correre il Tour, poi la Vuelta che è una gara con cui ho un legame particolare e finire magari con una maglia azzurra la stagione. Gli obiettivi sono tanti ma sono motivato”
Quello di De Marchi è un nome che non ci ha messo molto a trovare una sistemazione per la prossima annata: ha cambiato squadra senza cambiare casa restando nella BMC che assumerà i colori della CCC. Com’è questa nuova realtà?
“Al momento so ancora poco perchè dobbiamo ancora trovarci ma conosco bene la struttura che è quella della BMC delle scorse stagioni. Questo nuovo sponsor arriva in un momento importante per me, per sancire un cambio di ritmo nella mia carriera. La squadra sarà competitiva, saremo tanti capitani senza un leader designato al di fuori di Greg Van Avermaet, ci sarà un sacco di spazio per poterci divertire”.
Ci dobbiamo aspettare un De Marchi diverso per il 2019?
“Forse nella sostanza non cambierà molto, sulla carta potrei essere designato come capitano in alcune occasioni ma lo spazio andrà guadagnato sulla strada. Io sono tranquillo, ho imparato come devo muovermi, non vedo l’ora che arrivi il 2019”.
Determinazione, professionalità, grinta ed esperienza. Gli avversari sono avvisati: nel 2019 bisognerà fare i conti con il miglior Alessandro De Marchi di sempre…
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