Ordine d’arrivo:
1° Edwin Avila (Team Illuminate) 4h02’01”
2° Ildar Arslanov (Gazprom Rusvelo) a 2″
3° Alex Turrin (Wilier Triestina Selle Italia) a 5″
4° John Anderson Rodriguez (Delko Marseille KTM) a 9″
5° Vadim Pronskiy (Astana City) a 1’18”
6° Remy Di Gregorio (Delko Marseille KTM)
7° Kirill Poznyakov (Synergy Baku)
8° Hermann Pernsteiner (Amplatz BMC)
9° Artem Ovechkin (Gazprom RusVelo) a 1’39”
10° Ivan Santaromita (Nippo Vini Fantini) a 1’46”
Classifica generale:
1° Kirill Poznyakov (Synergy Baku)
2° Hermann Pernsteiner (Amplatz BMC) a 46″
3° Oleksandr Polivoda (Kolss Cycling Team) a 1’12”
4° Mykhaylo Kononenko (Kolss Cycling Team) a 1’16”
5° Eduard Vorganov (Minsk Cycling Club) a 1’28”
6° Andriy Vasylyuk (Kolss Cycling Team)
7° Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy) a 1’49”
8° Artem Ovechkin (Gazprom RusVelo) a 2’09”
9° Hideto Nakane (Nippo Vini Fantini) a 2’15”
10° Vitaliy Buts (Kolss Cycling Team) a 2’29”
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Una gara perfetta: tattica, gambe, cuore, testa hanno consegnato a Edwin Avila la vittoria nella quarta tappa del Tour de Azerbaidjan e riportato l’agile colombiano sul gradino più alto del podio.
Amante degli asfalti all’insù e dotato di un ottimo spunto veloce, il ventisettenne di Cali ha sfruttato gli utlimi metri in falsopiano della salita conclusiva per staccare i compagni di fuga e oltrepassare a braccia al cielo la linea bianca a quota 1400 metri di Pirgulo, raggiunta dopo 164,2 km dal via di Gabala.
Per gli ex colleghi di sortita è rimasta, solamente, la spartizione delle piazze d’onore, con il russo Ildar Arslanov (Gazprom Rusvelo) che si è accasato al secondo posto, l’italiano Alex Turrin (Wilier Triestina Selle Italia) al terzo e l’altro colombiano John Anderson Rodriguez (Delko Marseille KTM) al quarto. Triocolore in top-ten anche grazie alla decima posizione centrata da Ivan Santaromita (Nippo Vini Fantini). Non è cambiata la testa della generale, dove saldamente al comando si trova ancora l’azero, russo di nascita, Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku).
TAPPA REGINA – L’esigente tracciato comprensivo di un’ascesa di prima categoria e la scalata finale Hors Categorie di 22 km si sono animati sin dall’abbassamento della bandierina, con i primi tentativi imbastiti già subito dopo la partenza ufficiale.
Dopo una prima, infruttuosa, bagarre, lo svizzero Simon Pellaud (Team Illuminate) è riuscito a prendere il largo trovando, strada facendo, la compagnia di Jan Andrej Cully (Dukla Banska Bystrica) e Manabu Ishibashi (Bridgestone Anchor). La situazione in testa alla corsa è, però, cambiata sulla asperità-antipasto con una quarantina di km ancora da pedalare, quando Edwin Avila ha aperto il gas riportandosi sulla fuga e nell’avanguardia della carovana, dove poi sono arrivati anche Turrin, Rodriguez e Arslanov.
Proprio questo quartetto ha ricoperto il ruolo di assoluto protagonista nelle battute di congedo, in cui il plotoncino già risicato della Maglia Blu è letteralmente esploso sotto l’accelerazione dell’ex Tricolore Ivan Santaromita e le stoccate insidiose della Kolss, che hanno ridisegnato gran parte delle posizioni di rincalzo della generale ma non scalfito la leadership di Pozdnyakov, pronto ad affrontare il circuito di Baku con le insegne del primato saldamente cucite addosso.
FELICITA’ AVILA – Felice. Fino quasi alle lacrime. Un abbraccio con il suo Team Manager, Chris, e Avila ha iniziato a raccontare la sua impresa. “Sono molto felice per questa vittoria. Sapevo di essere veloce e, negli ultimi metri, ho allungato riuscendo a conquistare questo bellissimo risultato. Domani di sicuro ci riproverò. La tappa è adatta alle mie caratteristiche, con lo strappo della città vecchia e il pavé. Poi devo fare punti per mantenere la Maglia Verde – di leader della classifica a punti, ndr – per me e per la squadra.”
Soddisfatto anche il terzo classificato, Alex Turrin. “Siamo arrivati a questa corsa con delle belle aspettative. Nella seconda tappa c’è stata una fuga che abbiamo sottovalutato, quindi la possibilità di classifica se n’è andata lì e oggi ci tenevo a fare bene. Diciamo che nel finale un po’ ho sbagliato. Quando si è mosso Rodriguez gli sono andato dietro, però poi è partito Avila e a 10 metri mi sono mancate le gambe,” ha spiegato l’atleta della Wilier Triestina prima di salire sul palco per ricevere l’ovazione dei presenti. “Volevo vincere, ma ho dimostrato che la condizione è buona. Domani la nostra squadra potrebbe andare in caccia di un risultato importante anche con Cecchin e Bertazzo. Io ho avuto le miei chances e, ora, se servirà mi metterò a disposizione dei miei compagni.”