Intraprendente come lui stesso si definisce ma anche riflessivo. Nicolas Dalla Valle, classe 1997, di Nove (VI), si racconta come atleta e dei suoi prossimi obiettivi stagionali con la nuova squadra, il Tirol Ktm Cycling Team.
Impegnato in questi giorni alla Istrian Spring Trophy (Cro) dove ieri ha ottenuto un buon terzo posto nel prologo di Umago, si rivela come un corridore dalle tante risorse e capace di essere competitivo su più terreni.
Come è nato il rapporto con il Tirol Ktm Cycling Team ?
“Il rapporto con il Tirol era già nato lo scorso anno quando sono stato contattato dall’ex DS Canciani per unirmi a loro nella stagione 2018, ma avevo già preso accordi con il team Colpack per restare e affrontare il mio terzo anno nella categoria sempre con loro”.
I motivi del tuo trasferimento?
“Mi piace ritenermi un ragazzo intraprendente che non ha paura di allontanarsi da casa e ho voluto cogliere l’occasione di entrare in questa nuova realtà per fare nuove esperienze e confrontarmi in un calendario differente da quello che avevo affrontato negli ultimi anni”.
Sei un corridore con quali caratteristiche?
“Sono un corridore che riesce a difendersi su più tipologie di percorsi, preferisco quelli ondulati e selettivi dove possono arrivare gruppi ristretti e io riesco a giocarmi al meglio le mie carte nello sprint, però anche le volate di gruppo non mi spaventano e quando non ci sono intoppi riesco a cogliere buoni risultati”.
Segui anche la pista, per migliorare le tue performance sulla strada o anche perché stai cercando di ottenere risultati importanti in questo settore, risultati che hai già ottenuto?
“ll 2017 è stato l’anno in cui mi sono dedicato maggiormente alla pista; inizialmente solo come allenamento invernale per affinare il colpo d’occhio e trovare il giusto colpo di pedale, ma dopo avere vinto la prima gara a Montichiari ho deciso di continuare anche durante il proseguo della stagione.
Sono riuscito a conquistare il titolo di Campione Italiano nella corsa a punti ed essere convocato con la Nazionale Italiana partecipando al Campionato Europeo, dove oltre alla corsa a punti ho preso parte anche nell’ inseguimento a squadre. Purtroppo ora in Italia non disponiamo di un velodromo coperto quindi praticare questa attività è difficile se non impossibile durante il periodo invernale”.
Ora nel Tirol Cycling Team è cambiato qualcosa nella tua preparazione?
“La preparazione invernale è stata diversa rispetto gli anni scorsi perché quest’anno nel mio calendario sono presenti più corse a tappe e gare di livello superiore a quelle cui ero abituato. Ho dovuto intensificare sia il lavoro iniziale in palestra che quello in bici”.
Il tempo si sa passa velocemente, ti rimproveri qualcosa guardando indietro?
“Il tempo passa sempre più velocemente e io mi ritrovo già ad affrontare la mia ultima stagione nella categoria under23. Sicuramente se mi guardo indietro ho molti errori da recriminarmi, però preferisco usarli come insegnamenti per non sbagliare di nuovo in futuro”.
Cambieresti qualcosa del ciclismo attuale, sempre più esasperato?
“Purtroppo con il passare degli anni questo ciclismo si è fatto sempre più esasperato partendo dalle categorie giovanili dove i tempi vengono sempre più anticipati. Questo si nota dalla prima uscita in bici dell’anno che è quindici giorni dopo l’ultima gara della stagione e all’abbondanza di ore e chilometri di allenamento che ogni anno continuano ad aumentare.
Penso che questo sia uno dei grandi problemi perché i ragazzi delle categorie giovanili non vedono più il ciclismo come un divertimento dopo scuola quale dovrebbe essere”.
Quali gare fari in Italia?
“Il mio calendario italiano per il momento prevede principalmente le gare internazionali come Collecchio, San Vendemiano, Giro del Belvedere e come appuntamento clou c’è il Giro d’Italia under23”.
Quali saranno gli obiettivi di questa stagione?
“L’obiettivo di questa stagione è quello di dare il massimo in ogni corsa cercando il miglior risultato possibile, però l’appuntamento principale, come detto prima, è il Giro d’Italia dove mi piacerebbe vincere una tappa!”