Wout Van Aert sul tetto del mondo, per la terza volta consecutiva. Il belga cala il tris, andando a vincere l’edizione 2018 dei Mondiali di Ciclocross. Una prova bellissima, quella del bicampione uscende, che ribalta tutti i pronostici aggiudicandosi il primo gradino del podio anche a Valkenburg, dopo Zolder e Bieles. Medaglia d’argento per il connazionale Michael Vanthourenhout, bronzo per il superfavorito Mathieu Van Der Poel (Olanda).
Gara intensa e in continua rimonta per Gioele Bertolini, sempre in zona top ten e risalito nella seconda metà fino alle soglie dei primi cinque posti: il valtellinese si dimostra ancora una volta all’altezza di tanti conclamati protagonisti del cross internazionale, e porta a casa un meritatissimo sesto posto a 4’42” dal primo. Piazza numero 29 per Marco Aurelio Fontana, seguito da Daniele Braidot, 30esimo.
L’ANALISI DEL CT FAUSTO SCOTTI – “Sapevo che quella di Bertolini sarebbe stata una bella corsa, un sesto posto che per lui vale come una medaglia”, le parole di un più che soddisfatto Scotti, CT della Nazionale. E ancora: “Sono molto contento di Gioele, il suo è un ottimo risultato, soprattutto se si considera che è soltanto al primo anno Elite. L’Italia, per il futuro, può e deve puntare su di lui”.
Bertolini a Valkenburg ci ha già vinto più di una volta, e “proprio per questo pensavo potesse arrivare anche al podio. Ma ha ancora del tempo per far vedere quanto vale, bisogna crederci” spiega il CT Scotti. Peccato per i compagni di squadra, che “sono partiti tutti in ultima fila senza punti, mentre Luca Braidot si è dovuto fermare per un infortunio, che lo ha costretto al ritiro”. La trasferta azzurra, per Fausto Scotti, è stata “molto positiva, abbiamo potuto verificare le condizioni dei nostri giovani che si sono dimostrati in costante crescita. Ci tengo a ringraziare tutti gli organizzatori e le società sportive che continuano a creare percorsi per far fare palestra a questi atleti”.